Negli ultimi due anni l’Inter ha ottenuto risultati al di sotto delle possibilità e del blasone del club, un flop che molti tifosi hanno ricondotto a delle strategie societarie incerte quando non autolesioniste; il popolo nerazzurro nello scorcio finale di questa stagione ha cercato spesso il dialogo coi vertici societari, ricorrendo a striscioni esibiti in curva e ottenendo poche o nulle risposte dal presidente Massimo Moratti. La realtà dei fatti è che all’Inter nessuno pare voglia metterci più la faccia dopo gli anni di Facchetti o, più avanti, di Mourinho e il mai dimenticato Lele Oriali, scaricato un po’ frettolosamente dalla società nerazzurra, e sul banco degli accusati dunque non ha potuto che finirci Marco Branca. Il vituperato Marco Branca. Il capro espiatorio per tifosi illustri e meno illustri.
Ieri il dirigente interista ha finalmente parlato per dire la sua, per spiegare quanto meno il suo punto di vista. Finalmente un po’ di chiarezza. Intervistato da Libero, ha innanzitutto difeso il suo lavoro:
“Il nostro obiettivo, da un paio di stagioni a questa parte, è ridurre il monte ingaggi e gettare le basi per una squadra competitiva. Per questo motivo prima di poter prendere impegni economici dobbiamo capire su che basi possiamo contare. Bisogna creare i presupposti per vendere. Al momento sappiamo che solo poche squadre fanno vero mercato in entrata: Monaco e PSG in Francia, le due spagnole, un paio di inglesi e tedesche. Nel mercato attuale potenzialmente tutti sono trattabili. Poi in base alle opportunità ci saranno delle valutazioni dell’allenatore e della società. Le critiche nei miei confronti? Nel calcio si può affermare tutto e il suo contrario: la realtà è che ci sono momenti e cicli. Bisogna saper supportare il club nei momenti fantastici e in quelli difficili. Io raccomandato? Sono abituato alla concretezza e ai fatti. Le raccomandazioni in genere funzionano all’inizio di una carriera, non durano dieci anni”.
Nei giorni scorsi hanno tenuto banco anche le pesanti parole di Wesley Sneijder che ha accusato senza mezzi termini l’Inter per il trattamento ricevuto negli ultimi mesi passati alla Pinetina da separato in casa. Branca ripercorre la vicenda dal suo punto di vista:
“Abbiamo acquistato Wesley quando era fuori dal progetto Real. Con noi ha vinto da subito e ha sfiorato il Pallone d’Oro. Sa qual è la verità. Per Sneijder in realtà non abbiamo mai ricevuto offerte ufficiali se non dal Galatasaray. Dopo il triplete non c’è stata nessuna offerta. Noi eravamo contenti al punto che abbiamo ridiscusso e prolungato il contratto. La scorsa estate Wesley si è presentato in ritiro magro, in forma, motivato, capitano della sua Nazionale. Si è fatto male contro il Chievo. A dicembre per questioni legate al suo contratto gli ho chiesto un incontro: volevo discutere di una eventuale “spalmatura”. Avrebbe guadagnato qualcosa in più ma allo stesso tempo avrebbe alleggerito l’incidenza economica stagionale del club. Non ha accettato l´incontro, ma era un suo diritto. Ribadisco, era un suo diritto, ma d’altro canto era anche nostro diritto dover comunicare che per problematiche economiche uno dei nostri migliori giocatori era sul mercato. Grazie a quell’annuncio si è fatta avanti una società concreta e corretta: il Galatasaray. Loro hanno soddisfatto le nostre esigenze e quelle di Wes. L’abbiamo venduto per 7,5 milioni e alla fine abbiamo fatto una piccola plusvalenza”.
Ora è tempo di guardare avanti, alla nuova Inter targata Walter Mazzarri:
“Con Mazzarri ci sentiamo tutti i giorni. Più che altro di “idee di giocatori”. Siamo d’accordo su tutto, sul tipo di pedine che servono all’Inter per tornare ad essere competitiva. Poi, ovvio, speriamo di riuscire ad accontentarlo anche nei nomi. Paulinho? È inutile fare nomi in questo momento. È un giocatore che ci interessa ma ora devo esclusivamente pensare a ridurre la rosa. Obiettivi stagionali? Non ci poniamo limiti, ma senza essere ossessionati da questa o quella posizione in classifica. Ripeto: vogliamo tornare competitivi, il fatto di dover disputare solo campionato e Coppa Italia ci aiuterà”.
Chiosa finale su Andrea Stramaccioni: “Ha fatto il massimo, purtroppo sono cose che succedono a chi si mette in gioco. Non per questo non va criticato per il risultato stagionale, al di sotto delle aspettative societarie“.
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